27/10/2008

PreVisão 50bis. A plataforma emotiva que faltava

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Data da previsão 50 bis: 27 de outubro de 2008
A manifestação de 25 de outubro se constitue em um divisor de aguas na politica italiana dos ultmos anos, por uma serie de condições externas que se criaram magicamente nestas semanas e que o Partito Democratico precisará saber utilizar nos proximos meses como plataforma emotiva para um relançamento, não somente nas pesquisas, mas também e sobretudo na definição de uma visão e de uma missão. E foi justo a falta de uma plataforma emotiva que dificultou até agora a credibilidade de um projeto lançado ás pressas no ano passado para conter o retorno impetuoso de um Berlusconi de outrora. Estas condições respondem pelos nomes de Obama, Gelmini e Saviano. Tres nomes que nos levam a acontecimentos que Veltroni soube bem evocar e modular no discurso expectacular no Circo Maximo para uma plateia que vibrava de emoçâo. A querelle sobre os numeros não é relevante: o que interessa nestes casos é a tomada geral, o blink, a emoção comprimida e contida na intensidade de 55 minutos vividos num só folego, sem baixas de tensão, com a capacidade de refletir, com uma lucidez e um calor que só é dos grandes oradores e dos grandes discursos que ficam por muito tempo na nossa lembrança. E neste caso cai bem o paralelo com um Obama que se apresenta justamente nestes dias com as credenciais para um triunfo que periga ser arrebatador. Veltroni foi o primeiro leader politico do Ocidente a reconhecer o talento e compartilhar da visão do homem que parece fadado a mudar para sempre os paradigmas da politica americana emundial, que a começar da sua biografia e de um uso inovativo da rede conseguiu na tarefa impossivel de transpor as fronteiras de uma Casa Branca desde sempre realmente só branca e etnicamente traçada: nunca teve um presidente que não fosse wasp, e sempre de origem britanica ou olandesa. Nunca um ispanico, um italo-americano e menos ainda um afro-americano. O Partito Democratico precisará saber endereçar o novo entusiasmo nesta mesma direção, abrindo imediatamente um relacionamento privilegiado com a Nova Casa Branca e o novo curso politico, apresentando uma receita que saiba superar a crisi financeira e esclarecer o fim de um modelo que encontra a direita despreparada e envolvida até os ossos em compromissos de responsabilidade economica e social. Veltroni não
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lta fino alla punta dei capelli in termini di responsabilità economica e sociale. Veltroni non ha esitato nell’indicare questa come l’unica strada percorribile.Il secondo nome è quello della Gelmini, diventato in poche settimane il simbolo dell’inadeguatezza, della superficialità, dell’ignoranza e del provincialismo di una compagine nella quale solo Fini (non a caso critico e defilato in questa fase) appare in grado di usare con saggezza la propria preparazione politica e istituzionale. E’ sconcertante che con il decreto sul maestro unico nella scuola elementare (l’unica che funzioni in Italia, con riconoscimenti in tutto il mondo), il gruppo di governo sia andato a toccare il nervo scoperto della propria debolezza: la cultura, l’educazione, la capacità di sviluppare progetti seri su un tema tanto strategico e decisivo sul quale la cultura di centro sinistra ha un vantaggio enorme, checchè ne dica e ne scriva Luca Ricolfi nel suo bel libro sull’innegabile antipatia della sinistra. La superiorità morale e culturale della sinistra è però reale e innegabile; ci sono i numeri a dimostrarlo: la media di libri letti, di eventi culturali frequentati, di progetti sociali avviati sul territorio. Peraltro questa superiorità si è quasi sempre trasformata in uno svantaggio: la cultura e l’intelligenza acculturata conduce ai distinguo, allo sviluppo della coscienza critica, alle infinite discussioni in cui da sempre la sinistra si dibatte: ai tanti galli nel pollaio. Ma nello stesso tempo è una forza straordinaria quando si tratta di smontare le fragili visioni e decisioni di una destra che sulla scuola, sull’Università, sulla ricerca e sulla cultura ha davvero poco da dire e da proporre. Perché come ha saputo felicemente ricordare Veltroni nel suo discorso, per Berlusconi la scuola è la televisione, la sua televisione. Su questo tema il PD potrà recuperare le centinaia di migliaia di genitori che in Italia sono preoccupati per il destino dei loro figli: in Italia – come sappiamo – i figli e la famiglia contano più di ogni altra cosa. Ed è qui che si intravede uno spazio per la riscossa di una Italia che vuole ripartire dai propri talenti nascosti, dai propri valori e dal proprio carattere imprevedibile, ingegnoso e creativo. E’ qui che il Senso dell’Italia può trovare spazio e respiro, nell’utopia realizzabile di un Terzo Rinascimento.L’intempestiva imposizione del decreto sulla scuola ha dunque creato i presupposti di una rivolta e di una presa di coscienza collettiva, al di là delle posizioni politico-ideologiche, tra interi settori della società: dalle mamme agli studenti di tutte le età che fino a quel momento non avevano mai manifestato direttamente una opinione tanto chiara sul futuro.Il terzo nome è quello di Roberto Saviano, che nel corso della manifestazione e del discorso di Veltroni ha ricevuto l’applauso più lungo. Un personaggio - simbolo stesso della possibilità di un Terzo Rinascimento -, con la sua lucidità d’analisi e talento nella scrittura. Con la sua capacità di far convergere ragione ed emozione, una capacità che costituisce la cifra stessa della sua scrittura e della sua protesta, e che evoca la forza di personaggi altrettanto virtuosi nella chiarezza e nella passione: dal Che a Martin Luther King. Ebbene, a dispetto del suo iniziale posizionamento bi-partisan, Saviano sta diventando un eroe del PD al di là delle sue intenzioni, per forza di gravitazione spontanea: Gomorra trionfa nelle librerie e nelle sale cinematografiche coinvolgendo per la stragrande maggioranza quel popolo che le frequenta e che appartiene al mondo del centro-sinistra. Se a questo aggiungiamo le gaffe di Maroni, il coinvolgimento di esponenti della Pdl come Cosentino nelle trame camorriste, e soprattutto la scarsa credibilità di Berlusconi nel combattere questi fenomeni, il quadro appare chiaro e l’evoluzione altrettanto probabile. Saviano è e sarà il simbolo di quell’Italia morale e battagliera che appare migliore di chi la governa. Non bisogna avere paura di affermarlo, a costo di apparire antipatici, e su questo però costruire le basi di una reale alternativa civile e illuminata. Tutti i valori che emergono e continueranno ad emergere nei prossimi mesi e nei prossimi anni sono e continueranno ad essere quelli compatibili con una sinistra riformista nelle pratiche e radicale nei valori, che non accetta compromessi, ma che sa dialogare, ferma e sicura della propria visione del mondo, ma ormai lontana dai veti ideologici e dalle chiusure preconcette. Non è possibile prevedere quanto tempo ci vorrà, ma è certo che il nostro futuro va in questa direzione, e che Veltroni vincerà la sua battaglia, se solo riuscirà a consolidare la sua piattaforma emotiva. La manifestazione del 25 ottobre è stato un primo, importante passo in questa direzione. Data di scadenza: 27 ottobre 2012 Scritto alle 09:52 in Italia, Politica, Terzo Rinascimento Commenti (0) TrackBack (0)

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